Second-hand: perché sì

Lo so che, solo a leggere il titolo, vi siete dette “Mai nella vita”! Eppure sbagliate perché comprare un paio di scarpe second-hand (per favore non chiamatele “usate”) offre un sacco di vantaggi.

Il primo è che queste scarpe sono in genere frutto di acquisti sbagliati che i motivi più vari non hanno portato alla loro restituzione, sono quindi scarpe nuove a tutti gli effetti, spesso addirittura ancora corredate di scatola originale e scontrino d’acquisto. Il secondo è che, soprattutto se siete patite di vintage, potete finalmente trovare quel particolare modello di scarpa che ormai è irrimediabilmente fuori produzione. In terzo luogo, sappiamo tutte benissimo che ci sono griffe praticamente irraggiungibili per il costo elevatissimo dei loro modelli: il second-hand consente spesso (vedremo poi perché uso questo avverbio) di accedervi senza rinunciare alle vacanze estive!

Naturalmente tutto questo a patto di scegliere il posto giusto dove comprare. Scordatevi i mercatini domenicali e le bancarelle del lungomare, i migliori indirizzi sono quelli di e-commerce. Ce ne sono due in particolare da segnalare: Vestiaire collective (vestiairecollective.com) e Rebelle (rebelle.com), entrambi di “nascita” straniera, ma con il sito in lingua italiana. Si propongono come e-commerce di articoli di lusso (non solo scarpe, quindi) di cui controllano rigorosamente autenticità e condizioni, nonché la conformità di quanto dichiarato dal proprietario con la realtà del modello. Le condizioni vengono classificate con chiarezza assoluta: per esempio Rebelle usa quattro definizioni per le scarpe che vende e se queste sono indicate COME NUOVE significa che non sono state mai indossate, non presentano alcun difetto e possono essere ancora nella loro scatola originale. Vestiaire collective, oltre a pubblicare la descrizione del venditore, aggiunge il proprio giudizio: il massimo è OTTIMO STATO che significa che le scarpe sono state portate molto poco (o per nulla) e tenute molto bene, che non ci sono macchie, segni, scuciture, deformazioni, risuolature e infine che non mancano elementi come stringhe, fibbie di cinturini eccetera. Ovvio che è meglio rivolgere l’attenzione a queste proposte. Forse meno ovvio che il prezzo di questi pezzi non sia propriamente bassissimo: ho appena visto le Rockstud di Valentino in vernice color mauve a poco più di 560 euro – contro i 720 euro del modello nuovo comprato su un normale sito di e-commerce – ma ho anche intercettato uno stupefacente sandalo di Caovilla a circa 150 euro. Quindi come sempre bisogna perderci un po’ di tempo e.. avere fortuna!

photo di apertura: ©Istock